martedì 4 gennaio 2011

Un altro pezzo se ne va

E così ti ritrovi davanti al bancone del bar della stazione. Solita vita. Soliti viaggi. Che ormai senza ti sentiresti un po’ ammuffito, ma in fondo quando sei in un posto da qualche giorno inizi anche a pensare che forse ci potresti vivere. Ordini un caffè. Poi ti perdi subito nei meandri delle matasse dei tuoi pensieri, non alzi più nemmeno lo sguardo, rimani lì con le mani infilate nei guanti, dentro le tasche del giubbotto imbottito contro il freddo. Il caos intorno degli annunci della stazione e delle isterie dei viaggiatori piano piano scompare e ritorni a chiederti come ci si può innamorare di due occhi. In poche ore. In pochi sguardi. Il caffè arriva il barista te lo piazza proprio sotto il naso ma tu rimani li perso in quegli occhi vivaci, misteriosi, leggeri. Dopo un paio di minuti che sei fermo immobile come uno scemo davanti al bancone con gli occhi chissà dove, il barista torna, si ferma a guardarti. In effetti sei uno spettacolo più unico che raro: nella perenne frenesia di quella stazione c’è qualcuno che si ferma, che s’incanta…poi ti dice “Il caffè è arrivato…” ma tu non accenni segno di vita, così lo ripete più forte fra il divertito e il preoccupato “Signore, il caffè è arrivato!” e tu hai un sussulto, ma non per il ‘Signore’, anche se ancora non ti capaciti come qualcuno possa darti del signore, ma per il cenno che ha fatto con la mano davanti alla traiettoria del tuo sguardo. Ritorni lì nel tuo corpo in quella stazione, sbatti un paio di volte gli occhi e capisci chi sei e dove sei ma non cosa sta succedendo. Vedi il barista lì davanti a te gli chiedi: “Cosa?” e lui con gli occhi sempre più increduli ti ridice che il caffè è arrivato da un po’ e te lo indica. Tu abbassi di scatto lo sguardo chiedendoti come è possibile che non ti sia accorto che il caffè era già lì da diversi minuti, anche se in effetti, ora, vedendotelo lì sotto il naso, capisci anche di cos’era quel piacevole odore che sentivi da un po’…il caffè! Fai un sorriso al barista camuffando la mezza figura di merda che stavi facendo dinnanzi a lui e agli occhi di una parte di società che non è più abituata vedere gente perdersi nel ricordo di due occhi che probabilmente non vedrà nemmeno più…
E così ti bevi il tuo caffè…mentre un altro pezzo se ne va…

M’hai tagliato
Col tuo sguardo
M’hai rubato
Un pezzo dentro

…e nemmeno lo sai
non te ne sei accorta…

[…]

Il silenzio raffinato dei tuoi occhi
L’eleganza un po’ distratta del tuo sguardo
M’accompagnano nel mondo dei miei giorni
Là dove sei stata ma dove ora non sei

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