lunedì 2 aprile 2018

MY WHITE STAR - monologo live 2014

<<A volte si hanno pensieri che fermano il tempo, a volte si hanno visioni e si vedono cose che bloccano il respiro. Ma alcune volte, si perde il fiato e basta. Perché è la vita. Siamo esseri in divenire. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Sotto le nostre mani, con le nostre mani, indirizzate dalla luce dei nostri occhi e dei nostri pensieri. Esterniamo la cristallizzazione di ciò che pensiamo.

Quando la persi mi mancò il respiro. Ma non perché avevo perso lei… No. Mi mancò il fiato perché sentii chiaramente d’aver perso me.
Che destino ha un essere umano quando perde se stesso? Che futuro c’è quando la colpa della propria assenza a noi stessi, la sputiamo contro l’Universo, contro l’altro, contro la nostra ombra pur di non guardarci in faccia?

T’avevo persa ed eri finita lucente e incantevole fra quelle stelle che non cadono mai e illuminano la via ai marinai notturni, gratuitamente. Ma il mio mare era così nero e senza te non avevo più una meta verso cui andare.
Dannazione.
Ero un marinaio maledetto e dannato in un mare che sapeva d’inferno, senza più nessun porto da raggiungere. Quella stella che una volta era mia e al mio fianco, ora era un punto bianco che illuminava la mia faccia nera a miliardi di kilometri di distanza. Rabbioso come un angelo caduto fra le lingue calde dell’inferno, lasciavo la mia pallida faccia rivolta verso l’alto. Il cielo.
Il cielo.
Quel posto dove dovrebbe esserci un Dio, così lontano… E dove invece di giorno impera una luce accecante che non si lascia guardare e la notte si riempie degli occhi lucenti della anime morte. Come posso trovarti da qui? How can I find you from here?

Poi lasciai scorrere la rabbia. Lasciai scorrere anche la paura e rimase la malinconia… Mare mio, solo tu sai quanto vorrei annegare tra le tue braccia cullanti e la tua voce morbida

Poi lasciai andare anche la malinconia e rimase un’acqua limpida e ferma sotto di me; un mare che era diventato uno specchio. Mi sporsi per guardare e vidi il sorriso di un bambino, vidi me. In quel mare vidi Dio. Vidi una una stella bianca senza più ombre dentro che mi osservava curiosa, serena e sorridente. Sembrava diventare aria…avvolgendomi…>>



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Monologo pre-concerto NEFESH dell'Aprile 2014 per il lancio e presentazione del nostro terzo disco: "Contaminations".

[Presto sarà fuori anche il nostro quarto disco: PANTA REI. Seguici qui: qui]

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