sabato 8 gennaio 2011

Dove vado?



È quasi natale e ai lati delle strade c’è neve e in tante parti delle strade e dei marciapiedi c’è ghiaccio. Bisogna stare attenti a dove si cammina, a dove si mettono i piedi, si potrebbe scivolare, cadere e farsi male. Gli ospedali allestiscono tende di emergenza per tutti quelli che si sono rotti braccia o gambe. Quindi in fondo te lo chiedi “Dove vado? Prendo il marciapiede dove c’è del ghiaccio e rischio di cadere o vado per strada dove il ghiaccio non c’è ma mi passano le macchine a due centimetri?”. E così rimani fermo un attimo, ti guardi intorno, guardi se qualcun altro in cammino come te ha scelto il marciapiede o la strada, guardi se c’è qualcuno preso sotto dalle macchine per strada o per terra nel ghiaccio con una gamba rotta. E sai cosa vedi? Che di gente in cammino non ce n’è poi così tanta e ci sono sia quelli con le gambe rotte nei marciapiedi che quelli investiti dalle macchine. Al diavolo. E questa volta non servirà nemmeno guardare le stelle per orientarsi. Il problema è quaggiù non lassù. Si, in fondo ti chiedi anche un’altra cosa “come sarà il mondo visto da lassù? Chissà come sarà la mia piccola testolina?”. Ma a loro non frega niente di dove e come sceglierai di camminare. Al diavolo. Non so nemmeno io come sono figuriamoci se lo vedono le stelle da lassù. Una volta un vecchio diceva che le stelle sono le anime dei morti, quelle più splendenti si vedono sino noi a milioni di anni luce di distanza mentre le altre, quelle meno lucenti, si vedono da altre parti, ma non sino a noi. E se invece le stelle fossero solo ammassi di molecole come questo ghiaccio del cazzo o questi lampioni sfiatati di sta sera?
Potrebbe essere. O forse no. Tutto può essere, a meno che non lo sia. E quindi? Dove vado?

Non so nemmeno
chi sono

Nessuno me lo dice

Quando il vento
spezza gli alberi
mi prende la paura
di essere come loro

Nessun commento:

Posta un commento