giovedì 29 ottobre 2015

PRIMAVERA

Ora girano nell’aria le note della quarta sinfonia di Pëtr Il'ič Čajkovskij. Una grande ansia di abbracciare e stringere la felicità fra le braccia e un continuo insuccesso nel tentare di farlo. Non so…come un cercare di prendere una saponetta in una grande vasca umida… acqua da tutte le parti e un casino assurdo! Mi ripassa in mente la bella giornata di oggi. Forte. Calda. Il tempo, i minuti, i secondi li ho fatti passare come quando si lascia cadere la sabbia dalla propria mano stringendola nel pungo. La sabbia in ogni caso scende, quello che si può fare è decidere la velocità con cui farla cadere. Oggi sono riuscito a far passare il tempo come dicevo io, senza mai perderlo. Il luccicante riflesso del sole sull’acqua aiuta a perdersi e i movimenti che fa fare l’acqua del mare al corpo, cullano la meditazione. Spiattellano i pensieri in una superficie più ampia così che poi li si può vedere con più chiarezza. Troppo spesso invece lasciamo il controllo della nostra mente a pensieri che fluiscono a caso fra le pareti dell’immaginazione, ribalzando senza ritmo…come mettersi in una macchina nel sedile di dietro, senza nessun conducente davanti e lasciarla andare. Non si sa dove va e molto probabilmente si finirà in un fosso o peggio in un dirupo…dovremmo cercare sempre di metterci al posto di guida della nostra macchina. Delle nostre emozioni. Dei nostri pensieri.
Si, oggi ero allineato.


Ciò che diventerete
Come la luna o un sogno
Sarà perfetto

I vostri crateri
In lontananza

Saranno bellissimi

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